Oltre 600 persone hanno partecipato ai funerali di Sven-Goran Eriksson, il famoso allenatore svedese, nella sua cittĂ natale di Torsby. La cerimonia, che si è tenuta nella chiesa di Fryksande, ha visto una partecipazione eccezionale che ha unito familiari, amici e personaggi del mondo dello sport, tra cui la famiglia reale svedese e l’ex calciatore David Beckham.
La bara di Eriksson è arrivata intorno alle 7 del mattino, portando con sĂ© un’ondata di emozione. Durante il passaggio del feretro, una sola campana ha suonato, segnalando l’inizio di un momento di dignitĂ e tristezza condivisa. Il pubblico, composto e in lacrime, ha assistito con rispetto, molti di loro riuniti all’esterno della chiesa, dove le strade erano state isolate dalla polizia. Gli spettatori potevano seguire la cerimonia su un maxischermo allestito per l’occasione.
Nel corso del funerale, il sacerdote Ingela Ă„lvskog ha fatto un personale e toccante discorso, descrivendo Eriksson non solo come un grande allenatore, ma anche come un uomo con interessi inaspettati, come il ballo salsa. Il sacerdote ha sottolineato l’approccio alla vita di Eriksson, definendolo un “buon padre” e concludendo il suo discorso sull’aspetto umano del grande allenatore.
Un momento particolarmente emozionante si è avuto quando Charlotta Birgersson ha intonato “Candle in the Wind” di Elton John, con un testo modificato in onore di Eriksson e un riferimento al lago Fryken, vicino alla sua residenza. La rielaborazione del classico anglosassone ha reso omaggio alla vita e al percorso di un uomo che ha dedicato la sua esistenza a celebrare la bellezza del vivere.
A chiudere la cerimonia è stata una canzone tradizionale del Värmland, eseguita da Oscar Magnusson, prima che il corteo funerario si mettesse in cammino verso la fattoria di Kollberg. La vita di Sven-Goran Eriksson, scomparso all’etĂ di 76 anni dopo una lotta contro il cancro, è stata celebrata non solo attraverso le sue conquiste nel calcio, ma anche per l’amore che ha saputo nutrire per la sua famiglia e gli amici.
In questo modo, Torsby ha reso omaggio a un uomo la cui influenza ha superato i confini del suo sport, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui.