Tragedia dopo un intervento di routine: Helen Comin muore a 5 giorni dalla sostituzione delle protesi al seno
Il mondo della chirurgia estetica è scosso dalla recente scomparsa di Helen Comin, una donna madre di quattro figli che si era sottoposta a un intervento di sostituzione delle protesi al seno. L’operazione, eseguita il 5 settembre nella clinica privata DiViClinic a Castelfranco Veneto, si è rivelata fatale, lasciando la sua famiglia in cerca di risposte e verità .
Helen, che all’epoca dell’intervento godeva di un’ottima salute, ha iniziato a sentirsi male circa un’ora dopo la fine della procedura. Trasportata in rianimazione, la donna è deceduta cinque giorni dopo, generando un’ondata di preoccupazione e interrogativi.
Gli esperti analizzano ora le possibili cause di questa tragica evenienza. "In questi cinque giorni in rianimazione, ci si chiede se ci siano stati errori o ritardi nell’intervento necessario," afferma il chirurgo plastico Benedetto Longo, del Policlinico Tor Vergata di Roma. Secondo le prime ricostruzioni, l’intervento di sostituzione delle protesi è più complesso rispetto all’inserimento di una nuova protesi, comportando maggiore sanguinamento e manipolazione della capsula periprotesica.
Longo spiega che "la manipolazione della capsula può comportare il rischio di sanguinamenti interni, come un emotorace, che possono alterare la funzionalità di cuore e polmoni." La morte di Helen potrebbe quindi derivare dall’insorgere di complicazioni che, se riconosciute tempestivamente, avrebbero potuto essere trattate con una rapida rioperazione.
La famiglia di Helen ha chiesto chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla tragedia. "Vogliamo sapere la verità ," dichiarano i familiari, sottolineando l’ottima salute della donna prima dell’intervento. Le indagini sono attualmente in corso e sono stati messi sotto esame sia l’anestesista che il titolare della clinica.
In fase di indagine, il professor Longo sottolinea l’importanza di una preparazione adeguata prima di interventi di questo tipo. "È fondamentale effettuare esami di coagulazione e imaging per valutare lo stato delle protesi," afferma. Un’operazione ben pianificata potrebbe ridurre i rischi associati a complicazioni post-operatorie.
La morte di Helen Comin rappresenta un monito sui rischi che possono emergere da interventi chirurgici che, sebbene considerati di routine, non sono privi di pericoli. Per adesso, la comunità scientifica e la famiglia della donna restano in attesa di chiarimenti da parte delle autorità competenti.