Marco Cataldi, un pizzaiolo palermitano di 31 anni, è stato tragicamente ucciso in un agguato a Grenoble, in Francia. La sua morte, avvenuta dopo un attacco a colpi di kalashnikov nella notte tra sabato e domenica, ha scosso la comunità italiana e sollevato interrogativi sulle circostanze che hanno portato a questa violenza.
Il delitto si è consumato a Fontaine, una localitĂ nei pressi di Grenoble, dove due uomini armati hanno sparato dall’abitacolo di una Peugeot, colpendo Cataldi e un altro uomo di 31 anni, quest’ultimo rimasto solo ferito ma non in pericolo di vita. Le indagini sono ancora in corso, e per ora non ci sono certezze sui motivi dell’agguato. Tuttavia, le prime ipotesi delle forze dell’ordine francesi suggeriscono che possa trattarsi di un’azione legata al traffico di droga e alla criminalitĂ organizzata.
Marco Cataldi si era trasferito in Francia due anni fa per lavorare come pizzaiolo. Originario del quartiere Brancaccio di Palermo, il giovane, descritto come una persona pacifica e dedita al lavoro, non aveva precedenti legati alla malavita. I familiari e gli amici, profondamente colpiti dalla sua morte, ritengono che possa essere stato un caso di "sbagliato bersaglio". Infatti, si ipotizza che il vero obiettivo dell’attacco potesse essere l’altra vittima, attualmente ricoverata in ospedale.
La notte dell’agguato, a Grenoble si era svolta una manifestazione in memoria di un impiegato comunale assassinato una settimana prima, un ulteriore elemento che alimenta le speculazioni su una crescente violenza nella regione. La brutalitĂ dell’attacco ha sollevato un’ondata di indignazione e solidarietĂ sui social media, con molti amici di Marco che hanno espresso il loro cordoglio per la sua scomparsa.
L’auto utilizzata dagli aggressori è stata successivamente trovata bruciata nei pressi del luogo della sparatoria, un segno di una dinamica violenta e premeditata che ha scosso la comunitĂ locale. Mentre le indagini proseguono, la speranza è che si faccia al piĂą presto luce su questo tragico episodio e che si possa rendere giustizia a Marco Cataldi e alla sua famiglia.