Traversetolo, la tragedia di un neonato: indagini rivelano bugie e premeditazione
BOLOGNA – Un evento tragico ha scosso la comunitĂ di Traversetolo, in provincia di Parma, dopo che il neonato trovato seppellito il 9 agosto è risultato aver perso la vita per un errore fatale durante il taglio del cordone ombelicale. La Procura di Parma ha svelato dettagli inquietanti sulla vicenda di Chiara Petrolini, una ragazza di 22 anni, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Il documento della Procura, lungo 10 pagine e firmato dal procuratore capo Alfonso D’Avino, chiarisce che il neonato è deceduto a causa di una grave emorragia provocata da un taglio inadeguato del cordone ombelicale, avvenuto senza il supporto di personale medico. Questo ha portato a uno shock emorragico e alla morte immediata del bambino. Gli inquirenti hanno descritto la procedura maldestra con cui Chiara ha tentato di gestire il parto avvenuto in solitudine nella taverna della sua abitazione.
Due neonati, uno dei quali nato solo due giorni prima della scoperta, sono stati rinvenuti sepolti nel giardino di Chiara. Il primo neonato è venuto alla luce il 7 agosto 2024, mentre l’altro era nato nel maggio 2023. All’inizio, Chiara aveva negato di aver partorito in precedenza, ma in seguito ha ammesso la veritĂ , sostenendo di aver gettato la placenta nel water e di aver seppellito il bambino nel giardino. La scoperta del corpo è stata fatta da un cane, che ha scavato nel punto in cui il corpicino era stato nascosto.
La Procura ha anche messo in luce la grave incuria della giovane madre durante la gravidanza, evidenziando come Chiara abbia continuato a bere alcol e utilizzare marijuana, sottolineando una clara indifferenza verso la salute del bambino. Le indagini hanno rivelato una serie di ricerche su internet, effettuate da Chiara, relative al travaglio, all’aborto spontaneo e a metodi per nascondere la gravidanza, suggerendo un piano premeditato di eliminazione del neonato.
Durante gli interrogatori, è emerso che Chiara ha tentato di giustificare la presenza di macchie di sangue nel bagno sostenendo che si trattasse di un ciclo mestruale abbondante. Tuttavia, il padre ha trovato tracce di sangue su tappetini e rubinetti, alimentando i sospetti sulla reale natura degli eventi accaduti.
Le indagini, avviate in seguito alla scoperta dei corpi, hanno suscitato sgomento e incredulità nella comunità locale, mentre la Procura si prepara a presentare il caso davanti al giudice. I magistrati hanno evidenziato il desiderio di Chiara di liberarsi del bambino prima di un imminente viaggio negli Stati Uniti, confermando l’ipotesi di un piano premeditato.
Il futuro legale di Chiara Petrolini resta incerto, ma la sua posizione è aggravata dalla natura delle sue azioni e dalla serie di ricerche online che evidenziano una lunga premeditazione. La vicenda ha sollevato interrogativi sulla responsabilità e sull’assistenza che le future madri dovrebbero ricevere, soprattutto in situazioni di evidenza di crisi emotiva e psicologica.