Tragedia a Mestre: Giovane Attivista Ucciso mentre Sventa una Rapina, La CittĂ  in Lutto

Tragedia a Mestre: un giovane attivista perde la vita mentre tenta di impedire una rapina

MESTRE – La notte scorsa, Mestre è stata teatro di una tragedia che ha scosso profondamente la comunità locale. Giacomo Gobbato, un giovane di 26 anni, è morto dopo aver tentato di sventare una rapina. La fatalità della situazione si è manifestata in un attacco mortale, che ha lasciato i suoi amici e compagni in uno stato di sconforto e indignazione.

Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, l’incidente è avvenuto intorno alle 23 in Corso del Popolo, vicino al Liceo artistico Guggenheim. Giacomo e un suo amico, Sebastiano Bergamaschi, 25 anni, stavano accompagnando un’amica a casa dopo una festa, quando hanno udito le urla di una donna vittima di un’aggressione. Spinti da un nobile impulso, i due ragazzi hanno deciso di intervenire, non immaginando che questo gesto di coraggio avrebbe avuto conseguenze tragiche.

Durante il tentativo di difesa, Giacomo è stato colpito all’addome con un coltello, mentre l’aggressore, un moldavo di 40 anni, ha successivamente ferito anche un’altra donna in un secondo tentativo di rapina. Nonostante i rapidi interventi dei medici, per Giacomo non c’è stato nulla da fare: è deceduto poco dopo il suo arrivo all’ospedale dell’Angelo. Le condizioni di Sebastiano sono invece state valutate come non gravi, con qualche lieve ferita che non ha richiesto un ricovero prolungato.

Il centro sociale Rivolta di Marghera, di cui Giacomo era un attivista, ha espresso il proprio cordoglio attraverso un post sui social. “Giacomo ha sempre lottato per una società inclusiva e multiculturale. Non accettiamo strumentalizzazioni in questo momento di dolore profondo, né tantomeno si può dimenticare che la responsabilità di quanto accaduto ricade su un individuo, non su una comunità.” Queste le parole di un’amica, che rappresentano il sentimento di molti nel quartiere.

A questa situazione di lutto si affianca un senso di frustrazione per la sicurezza in una città che molti considerano "abbandonata a se stessa". “Questa città necessita di attenzione e cura, non di indifferenza,” ha dichiarato un componente del centro sociale, alludendo a un clima di insicurezza che sembra acuirsi nel tempo.

A seguito della tragedia, è stato organizzato un sit-in per commemorare Giacomo e per rafforzare il messaggio di solidarietà e non violenza. “Compagni persi mai scordati, altri appena nati, li sento addosso sulla pelle come tatuaggi,” si legge nell’annuncio del centro sociale, invitando la comunità a unirsi in un momento di riflessione e ricordo previsto intorno alle 17:00 di oggi presso Corso del Popolo 80.

La comunitĂ  di Mestre reagisce così a un evento che ha colpito nel profondo il tessuto sociale locale, richiamando alla necessitĂ  di un’azione collettiva per affrontare le ingiustizie e garantire la sicurezza di tutti. “Giacomo è morto perchĂ© non si è girato dall’altra parte. Ricordiamolo nelle sue e nelle nostre lotte,” è il messaggio conclusivo in memoria di un giovane che ha sacrificato la propria vita per salvare quella di un’altra persona.