Libano sotto assedio: "Gente in fuga e bambini senza scuola", l’allerta di Luca Ricciardi dei Gesuiti
Beirut, 24 settembre 2024 – La situazione in Libano sta rapidamente degenerando, portando a centinaia di attacchi nelle ultime ore in diverse aree del paese, tra cui Balbek, Hermel e il sud di Beirut. A darne ci è Luca Ricciardi, responsabile dei progetti per il Jesuit Refugee Service (Jrs) in Medio Oriente, che ha parlato con l’agenzia Dire dalla capitale libanese.
“Tutto il Paese è interessato, e questo sta creando un clima di grande unitĂ perchĂ© la sensazione è che l’attacco sia generalizzato,” ha affermato Ricciardi, sottolineando la necessitĂ di proteggere il Libano in questa fase critica. Il Jrs, un’organizzazione cattolica che opera anche nella fornitura di supporto educativo e psicosociale, è attivamente coinvolto nel soccorso delle migliaia di famiglie che stanno fuggendo dalle zone colpite dalle bombe per cercare rifugio a Beirut o al nord.
La chiusura delle scuole imposta dal ministero dell’Istruzione libanese per motivi di sicurezza ha avuto un impatto devastante. “Ci occupiamo dei minori che restano fuori da scuola,” ha spiegato Ricciardi, chiarendo che il sistema scolastico non riesce a gestire la massiccia affluenza di bambini, molti dei quali sono rifugiati siriani. “La comunitĂ siriana conta oltre un milione e mezzo di rifugiati,” aggiunge, evidenziando le sfide enormi nel garantire un’istruzione adeguata.
Nelle scuole del Jrs, tutti sono benvenuti: musulmani, cristiani e drusi – una testimonianza della complessitĂ etnico-religiosa che contraddistingue il Libano, ma che ora sembra favorire l’unione tra le diverse comunitĂ . Ricciardi parla di uno spirito di solidarietĂ rafforzato dalla guerra, un aspetto fondamentale in un contesto di profonda crisi umanitaria.
Il governo libanese sta ora coordinando gli sforzi per accogliere le famiglie in fuga. “Le immagini delle auto incolonnate, in preda al panico, hanno fatto il giro del mondo,” ha dichiarato, parlando dell’emergenza che si sta sviluppando. Le bombe israeliane cadute nelle vicinanze delle strade trafficate non fanno che intensificare un’atmosfera di terrore.
A Beirut, “il nostro ufficio si trova in centro, una zona attualmente dichiarata sicura,” ha rassicurato Ricciardi. Tuttavia, il numero delle vittime sta crescendo, con 492 morti e oltre mille feriti registrati solo nella giornata di ieri, un bilancio tragico che colpisce in particolare i bambini.
I traumi vissuti dai minori sono allarmanti. Ricciardi ha sottolineato l’aumento del lavoro minorile, dell’abbandono scolastico e dei matrimoni precoci tra le famiglie rifugiate, i cui membri sono già provati da anni di crisi. “Ci aspettiamo un incremento dei disturbi da stress post-traumatico,” ha avvertito, evidenziando la necessità urgente di un adeguato supporto psicosociale.
La richiesta è chiara: “La speranza è che la pace torni al più presto.” Ricciardi ha fatto un appello per un cessate il fuoco immediato, affinché il Libano possa finalmente trovare la stabilità auspicata in un contesto così drammatico e turbolento.