Palazzo Zanca si illumina di blu per la Giornata internazionale delle Lingue dei Segni
Ieri sera, lunedì 23 settembre, il Palazzo Zanca di Messina si è tinto di blu in occasione della Giornata internazionale delle Lingue dei Segni, una celebrazione annuale che sottolinea l’importanza di riconoscere, promuovere e proteggere le oltre 200 lingue dei segni esistenti nel mondo. Un gesto simbolico che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorditĂ e riaffermare l’impegno dell’Amministrazione comunale per l’inclusivitĂ .
Il sindaco Federico Basile ha chiarito che l’illuminazione blu del palazzo rappresenta un’azione semplice ma significativa, che comunica il sostegno alla comunitĂ sorda globale. “Messina è sempre piĂą una cittĂ inclusiva,” ha dichiarato Basile, enfatizzando il valore della lingua dei segni nell’affermazione dei diritti umani delle persone sorde.
In concomitanza con l’illuminazione, la comunitĂ sorda messinese si è radunata ai piedi del Palazzo Zanca, guidata dal presidente della sezione provinciale ENS, Giuseppe Previti. Durante l’incontro, sono stati promossi i valori della Global Leader Challenge, lanciata dalla Federazione Internazionale delle Persone Sorde (WFD). Presenti anche l’assessore Massimo Finocchiaro e il consigliere comunale Raffaele Rinaldo, che hanno contribuito al lancio di uno slogan in lingua dei segni: “Segniamo il diritto alla LIS”, mirato a sostenere la realizzazione dei diritti delle comunitĂ sorde.
La Giornata internazionale delle Lingue dei Segni è stata istituita sei anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di promuovere il riconoscimento legale delle lingue dei segni, equiparandole alle lingue parlate e scritte. “Questo riconoscimento è un fondamentale passo verso la realizzazione di un’educazione di qualitĂ e il pieno sviluppo delle persone con deficit uditivi,” ha sottolineato il comunicato.
Profilo storico e sociale, l’iniziativa di ieri rappresenta un momento di consapevolezza e inclusione, evidenziando l’importanza della lingua dei segni per garantire una società più equa e aperta. Un gesto che non solo illumina i monumenti, ma illumina anche le menti e i cuori verso una cultura più inclusiva.