Inghilterra, attaccante del Preston come Suarez: morso all’avversario
In un episodio che ha subito richiamato alla mente le famigerate azioni di Luis Suarez, il montenegrino Milutin Osmajic, attaccante del Preston, è stato accusato di aver morso il difensore del Blackburn Owen Beck durante una partita di Championship. L’incontro, svoltosi l’ultimo turno di campionato e terminato con un noioso 0-0, ha preso una piega inaspettata nel secondo tempo, precisamente al 42’ minuto.
La FA (Federazione Inglese di Calcio) ha subito aperto un’inchiesta sull’accaduto, evidenziando un atto di violenza che potrebbe comportare serie conseguenze per Osmajic. In un comunicato ufficiale, la FA ha chiarito che l’attaccante ha tempo fino al 30 settembre per fornire la propria versione dei fatti. “Si presume che l’attaccante abbia commesso un atto di violenza mordendo un avversario intorno all’87’ minuto”, si legge nella nota, sottolineando l’importanza della questione.
A conferma delle accuse, il tecnico del Blackburn, John Eustace, ha dichiarato: “Ha un grosso segno di morso sulla parte posteriore del collo. È un peccato che l’arbitro non l’abbia visto bene”. Durante l’ingresso negli spogliatoi, Beck ha mostrato il segno dell’aggressione ad altri compagni, suscitando sorpresa e delusione, non solo per l’accaduto, ma anche per la mancata espulsione di Osmajic da parte dell’arbitro.
L’episodio ha scatenato un’ondata di commenti sui social media e tra i giornalisti, dove il video del morso è diventato virale, attirando l’attenzione di tifosi e appassionati. La somiglianza con i noti episodi di Suarez, che nel corso della sua carriera ha morso diversi avversari, ha fatto sì che questo evento fosse messo sotto una luce ancor più critica.
In un contesto sportivo già segnato da scelte dure e controversie, l’incidente di Milutin Osmajic si aggiunge a una lunga lista di comportamenti inaccettabili sul campo di gioco. La FA, ora chiamata a decidere le misure disciplinari, dovrà affrontare la questione con la necessaria attenzione per preservare l’integrità dello sport. La comunità calcistica spera che tali episodi non diventino una consuetudine, in un momento in cui l’immagine del calcio professionistico è sotto esame.