Tensione crescente in Medio Oriente: Netanyahu e Abu Mazen parlano all’Onu
Il panorama di guerra e conflitto in Medio Oriente continua a deteriorarsi, con le dichiarazioni dei leader israeliani e palestinesi che segnano l’inasprimento delle tensioni. Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, è arrivato martedì a New York per partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu, dove ha riaffermato la determinazione di Israele nella lotta contro Hezbollah. "La guerra ad Hezbollah non finirà finché non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi", ha dichiarato, sottolineando l’intenzione di continuare le operazioni militari contro il gruppo paramilitare libanese.
Durante il volo per New York, Netanyahu ha inoltre autorizzato un attacco contro l’unità aerea di Hezbollah, portando alla morte di Muhammad Hussein Srour, comandante del comando aereo del gruppo. Le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno comunicato che Srour è stato direttamente coinvolto in numerosi attacchi contro civili israeliani, specialmente durante il conflitto noto come “Iron Swords”.
Hezbollah, in risposta, ha intensificato le sue offensive, lanciando ben 80 razzi contro Israele in una sola giornata. La situazione sul campo è critica e mostra una spirale di violenza che non accenna a placarsi.
Dall’altra parte, il presidente palestinese Abu Mazen ha preso la parola all’Onu, lanciando un appello accorato contro le forniture di armi a Israele. "Fermate il genocidio, smettete di mandare armi a Israele," ha dichiarato, evidenziando gli effetti devastanti dei conflitti sulla popolazione palestinese. Abu Mazen ha inoltre criticato l’amministrazione statunitense per aver impedito tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedevano un cessate il fuoco a Gaza, accusandola di contribuire alla sofferenza del suo popolo con l’invio di armi letali.
"La Palestina è la nostra terra, non ce ne andremo," ha affermato con convinzione Abu Mazen, sottolineando la determinazione del popolo palestinese a resistere alla pressione e all’occupazione.
L’Assemblea Generale dell’Onu si sta preparando a un’ulteriore riflessione su queste inquietanti dinamiche, mentre molti si chiedono se esista ancora la possibilità di una soluzione pacifica a un conflitto che affligge la regione da decenni. Gli sviluppi dei prossimi giorni saranno decisivi, non solo per Israele e Palestina, ma per l’intera comunità internazionale.