‘Ndrangheta e malaffare sugli spalti di San Siro: arresti tra i capi ultras del Milan e dell’Inter
Rivali in campo, alleati nel malaffare. Ă questa lâimmagine inquietante che emerge dallâoperazione condotta dalla Procura di Milano, che ha portato allâarresto di 19 persone, di cui 16 rinchiuse in carcere e 3 ai domiciliari. I capi ultras delle due storiche squadre milanesi, Milan e Inter, sarebbero coinvolti in unâorganizzazione criminale che ha trovato terreno fertile sugli spalti di San Siro.
Il contesto dellâoperazione
Le indagini, condotte dai pm antimafia Paolo Storari e Sara Ombra, si sono concentrate su unâalleanza potenzialmente letale tra i gruppi ultras. Secondo quanto emerso, i due gruppi organizzati avrebbero stabilito un patto di ânon belligeranzaâ per svolgere insieme attivitĂ illecite. Le accuse includono estorsioni legate alla vendita di biglietti, un cartello criminale per ottenere il ‘pizzo’ sui parcheggi nei pressi dello stadio, e la gestione illecita del catering allâinterno dell’impianto.
Un oscuro scenario di malvivente
Non resta che annotare lâinterconnessione bomba tra sport e criminalitĂ . Gli inquirenti hanno rivelato che il gruppo avrebbe gestito anche la vendita di bibite e gadget durante le partite, garantendo lâaccesso gratuito agli stadi per seguire le squadre nella lontane trasferte di Champions League. Lâoperazione rappresenta lâepilogo di indagini avviate dopo un omicidio che ha scosso il mondo ultras: quello di Vittorio Boiocchi, ex capo ultras interista, assassinato a Milano nel 2022.
Lâomicidio che ha innescato lâindagine
L’omicidio di Boiocchi, secondo gli inquirenti, ha spalancato le porte alla ascesa del clan di ‘ndrangheta dei Bellocco all’interno del tifo organizzato nerazzurro. I legami tra i due gruppi sono stati ulteriormente messi in luce dallâassassinio di Antonio Bellocco, un esponente della curva Nord, avvenuto solo poche settimane fa. Questo episodio ha acceso la miccia di tensioni interne nel mondo degli ultras, culminate in atti di violenza.
Un arresto di alto profilo
Tra gli arrestati, si trova Luca Lucci, noto per essere stato immortalato in un famoso incontro con lâex vicepremier Matteo Salvini, e Christian Rosiello, bodyguard del rapper Fedez, coinvolto in un episodio di violenza. Le misure cautelari sono state accompagnate da accuse gravi: per la curva Nord è stata contestata lâaggravante mafiosa, mentre per la curva Sud il reato di associazione a delinquere.
Una realtĂ da affrontare
Questa operazione non solo mette in luce una rete criminale radicata nello sport, ma solleva interrogativi inquietanti sul connubio tra ultrĂ e mafia. Le istituzioni sono chiamate ad unâazione decisa per strappare il mondo dello sport da questo giogo di malavita e, in questo contesto, la societĂ civile gioca un ruolo cruciale per rivendicare un calcio libero da violenza e illegalitĂ .
La lotta continua
La battaglia contro la criminalitĂ organizzata nel mondo dello sport è appena iniziata. Con questi arresti, la Procura di Milano ha lanciato un chiaro messaggio: non câè spazio per la ‘ndrangheta sugli spalti di San Siro. La speranza è che questa indagine possa giovare a un cambiamento duraturo e a un ritorno alla passione genuina e sana per il calcio.