Ancora bombardamenti a Beirut: il Libano denuncia un milione di sfollati, Israele respinge il cessate il fuoco
Il conflitto in Libano continua a intensificarsi, con il governo libanese che ha denunciato un milione di sfollati a causa dei bombardamenti indiscriminati condotti dalle forze israeliane. Il primo ministro uscente Najib Mikati ha descritto questa situazione come “il più massiccio sfollamento mai registrato”, evidenziando l’emergenza umanitaria che sta colpendo il paese.
Nel frattempo, Israele respinge fermamente la proposta di cessate il fuoco. Il ministro degli Affari Esteri israeliano, Israel Katz, ha comunicato ai colleghi di venticinque nazioni che qualsiasi possibilità di tregua è subordinata al disarmo e al trasferimento di Hezbollah al di sopra del fiume Leonte. Katz ha insistito: “Solo la piena attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardanti il Libano porterà a un cessate il fuoco.”
Questa posizione è sostenuta dalla risoluzione 1701 del 2006, che chiede il disarmo di Hezbollah dopo il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano. La situazione sul campo è drammatica: nelle ultime 24 ore, i bombardamenti hanno causato 136 vittime, con un numero crescente di attacchi nella capitale libanese. I raid recenti hanno colpito pesantemente il quartiere di Dahyieh e altre aree densamente popolate, aumentando il già grave bilancio di vittime.
Le operazioni aeree di Israele non si limitano al Libano, ma si estendono anche alla Striscia di Gaza, dove ieri sono stati segnalati attacchi che hanno causato la morte di quattro persone. La crescente violenza sta sollevando preoccupazioni a livello internazionale, mentre i manifestanti si riuniscono per chiedere un intervento per il ritorno degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza.
In un contesto già teso, il tragico caso di Hadi Zaiter, uno studente di ingegneria dell’Università de L’Aquila, ucciso insieme alla sua famiglia in un bombardamento a Baalbek, ha nuovamente acceso il dibattito sul necessario cessate il fuoco. I sindacati italiani, tra cui Flc Cgil e Unione degli Universitari, hanno chiesto un’azione immediata e hanno sollecitato tutte le istituzioni educative a riflettere sull’urgente necessità di interventi concreti per fronteggiare la crisi.
La comunità internazionale attende ora risposte decisive da parte dei governanti affinché si avvii un dialogo che possa riportare la pace in una regione segnata da oltre un anno di conflitti e instabilità. L’augurio è che si possano intraprendere misure efficaci per proteggere le vite umane e affrontare le gravi condizioni di sfollamento che stanno caratterizzando il Libano e i territori limitrofi.