Missione Hera: a cinque giorni dal lancio, Space X identifica il guasto
ROMA – La tensione è palpabile in vista del lancio della missione Hera dell’Agenzia spaziale europea (ESA), previsto per lunedì 7 ottobre. Questa attesa missione di difesa planetaria partirĂ da Cape Canaveral a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX. Dopo settimane di preoccupazioni legate a un malfunzionamento del vettore, l’azienda di Elon Musk ha annunciato di aver identificato la causa del guasto. A confermare la situazione, Ian Carnelli, Project Manager di Hera per l’ESA, in un punto stampa tenutosi oggi.
“Il rapporto finale sarà rilasciato da SpaceX entro venerdì”, ha dichiarato Carnelli, aggiungendo che dopo tale comunicazione ci saranno 48 ore per dare il via libera al lancio. L’ESA è in costante contatto con NASA e le autorità americane per garantire che la missione possa decollare come programmato.
La missione di difesa planetaria
Hera rappresenta un passo fondamentale nel programma “Space Safety” dell’ESA, progettato per proteggere la Terra da potenziali minacce spaziali. La sonda è dotata di 12 strumenti scientifici e si dirigerà verso l’asteroide Didymos, accompagnato dalla sua luna Dimorphos, che nel 2022 è stata colpita dalla sonda Dart della NASA in un esperimento di difesa planetaria. Secondo Carnelli, l’impatto di Dart ha avuto un effetto ben più significativo di quanto preventivato: basti pensare che la modifica dell’orbita di Dimorphos ha superato le aspettative, passando da un previsto ritardo di 5 minuti a un reale di 32 minuti.
Collaborazioni internazionali
La missione Hera non è solo un traguardo per l’Europa, ma anche un esempio di collaborazione internazionale. Oltre 70 aziende da vari paesi europei, insieme a partner giapponesi, hanno contribuito al progetto, apportando competenze e tecnologie diverse. L’agenzia spaziale italiana (ASI) ha sostenuto la costruzione di uno dei due cubesat che verranno rilasciati vicino all’asteroide.
Il ruolo dell’industria italiana è particolarmente significativo: OHB è l’azienda prime contractor, con OHB Italia coinvolta nella realizzazione dei sottosistemi, mentre Leonardo ha fornito i pannelli fotovoltaici necessari per alimentare la sonda. Questi pannelli, progettati e testati presso lo stabilimento milanese di Nerviano, permetteranno alla sonda di percorrere oltre 450 milioni di chilometri.
Tecnologia all’avanguardia
Thales Alenia Space ha fornito equipaggiamenti cruciali, inclusi i transponder per comunicazioni nello spazio profondo, realizzati in Italia. Questa tecnologia garantirĂ una comunicazione stabile tra la sonda e la stazione di terra, permettendo il monitoraggio continuo della missione.
Mentre il conto alla rovescia continua, il mondo intero attende con ansia il lancio della missione Hera, che promette non solo di fornire dati preziosi sul sistema solare, ma anche di migliorare le tecniche di difesa contro le minacce spaziali. La comunità scientifica è in fermento per cosa questa missione potrà rivelare nel futuro della difesa planetaria.