A Pontida va in scena il gran gala della Lega: Orban, Giorgetti e Salvini sul palco tra tensioni e promesse
Bergamo – Tra i prati di Pontida, sede storica dei raduni della Lega, si è tenuta oggi la tradizionale kermesse del Carroccio, un evento che ha richiamato i “big” del partito e non solo. Sotto i riflettori è spuntata anche la bandiera russa, simbolo di un mondo politico che cerca alleanze sempre più lontane dai confini europei.
Orban: "Occupiamo Bruxelles!"
L’ospite d’onore della giornata è stato Viktor Orban, il controverso premier ungherese, che ha scelto Pontida per lanciare un attacco diretto all’Unione Europea. “Se l’Europa continuerà a punirci e multarci, porteremo i migranti a Bruxelles e li deporremo davanti agli uffici dei burocrati”, ha dichiarato Orban, tracciando una linea dura contro le politiche migratorie europee. “Non dobbiamo uscire dall’Unione europea, dobbiamo occupare Bruxelles”, ha esclamato, sottolineando la necessità di riprendere il controllo su una situazione che considera insostenibile.
Salvini e il processo Open Arms
Non è stata da meno la performance di Matteo Salvini, che ha chiuso l’evento con un intervento infuocato. In riferimento al suo processo per il caso Open Arms, ha affermato: “Se verrò condannato, entrerò in carcere a testa alta”. Salvini ha difeso la sua posizione, affermando di non temere il giudizio, ma di essere indignato verso coloro che, a suo dire, tradiscono i principi nazionali. “Processano una persona che ha fatto il suo dovere, non possono processare un intero popolo”, ha enfatizzato il segretario della Lega, richiamando alla solidarietà tra i popoli europei.
Giorgetti e le tasse
A prendere la parola è stato anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, che ha affrontato le polemiche sollevate dalla futura manovra finanziaria. “I sacrifici li devono fare tutti, in base a chi ha più capacità contributiva”, ha dichiarato Giorgetti, smentendo le voci riguardo nuove tasse. Ha a sua volta ribadito le proprie origini, definendosi “il figlio di un pescatore e di una operaia tessile”, per sottolineare la sensibilità che ha nell’affrontare le questioni economiche.
Conclusioni
La giornata di Pontida ha messo in evidenza quanto il panorama politico italiano e europeo sia in continua evoluzione, con figure come Orban che sfidano le norme consolidate e un Salvini determinato a mantenere la sua posizione al centro del dibattito. Il meeting si è concluso con un chiaro messaggio di unità tra i popoli europei, ma anche con la consapevolezza che le sfide future sono destinate a intensificarsi. Mentre la legge e la politica italiana si intrecciano in queste dichiarazioni, il vero test sarà vedere come le parole di oggi si tradurranno in azioni nei prossimi mesi.