Gli Stati Uniti valutano lo smembramento di Google: l’era del monopolio potrebbe volgere al termine
Roma – 09 ottobre 2024 – Un terremoto nel mondo della tecnologia: il governo degli Stati Uniti sta esplorando la possibilità di smembrare Google, attore principale nel settore delle ricerche online, a causa delle sue pratiche monopolistiche. Questa mossa segna un cambio significativo nella politica antitrust americana e si propone di affrontare le preoccupazioni crescenti relative alla condotta di Google nel mercato.
Secondo quanto riportato in un recente comunicato del Dipartimento di Giustizia, l’agenzia potrebbe optare per “rimedi strutturali” che includono la vendita forzata di alcune divisioni o strumenti di Google, come il browser Chrome, il sistema operativo Android e l’app store Play. L’obiettivo è impedire che il gigante tecnologico continui a utilizzare la propria influenza per dominare ingiustamente il mercato della ricerca online.
La condotta anticoncorrenziale di Google non è solo una questione nazionale ma ha assunto proporzioni internazionali, generando preoccupazioni che si estendono a vari mercati vitali per la vita quotidiana degli americani. Questo annuncio arriva a un mese di distanza da una sentenza che ha riconosciuto Google colpevole di aver instaurato un monopolio illegale, tramite accordi esclusivi con produttori come Apple e Samsung, per assicurarsi che il suo motore di ricerca fosse predefinito sui loro dispositivi.
Il Dipartimento di Giustizia è determinato a garantire una concorrenza equa, affermando che è imperativo non solo porre fine al monopolio attuale, ma anche prevenire che Google controlli la distribuzione futura. Varie opzioni sono allo studio: oltre a considerare lo smembramento, potrebbero essere imposte misure che obbligherebbero Google a condividere i dati di ricerca degli utenti con i concorrenti o a limitare l’uso di questi dati per alimentare i nuovi modelli di intelligenza artificiale.
Entro il 20 novembre, il Dipartimento di Giustizia presenterà una proposta dettagliata in tribunale, mentre Google avrà tempo fino al 20 dicembre per rispondere e proporre soluzioni alternative. Questo caso rappresenta non solo un importante capitolo nella lotta contro il monopolio della tecnologia, ma potrebbe anche delineare il futuro delle pratiche commerciali nell’era digitale.
La questione sollevata dal governo degli Stati Uniti potrebbe trasformarsi in un benchmark cruciale per le regolamentazioni future, non solo per Google, ma per tutte le aziende tecnologiche globali che operano in un contesto di crescente attenzione e vigilanza antitrust. Con un panorama tecnologico in rapido cambiamento, la situazione è destinata a svilupparsi e tenere sotto osservazione le dinamiche del mercato.