Negligenza totale: le vittime Covid denunciano il governo di allora
L’Associazione Italiana per le Vittime Covid (A.I.Vi.C) è tornata a far sentire la propria voce in un’audizione presso la Commissione Covid, portando alla luce le gravi responsabilità del governo guidato da Giuseppe Conte durante la pandemia. “Sono qui come rappresentante di un’intera comunità ferita e tradita. Siamo qui a denunciare una catastrofe che lo Stato ha causato con scelte deliberatamente sbagliate,” ha dichiarato Alessia Petralia, portavoce dell’associazione, esprimendo un profondo senso di ingiustizia e dolore collettivo.
Le critiche alla gestione dell’emergenza sanitaria hanno toccato un punto nevralgico: “Lo Stato non si è limitato a gestire male un’emergenza sanitaria, ma ha lacerato, diviso e ha alimentato una guerra civile e psicologica.” Petralia ha evidenziato come le decisioni politiche abbiano generato tensioni sociali tra vaccinati e non vaccinati, trasformando una crisi sanitaria in una vera e propria frattura sociale.
L’audizione ha messo in evidenza il concetto di “diritto al lutto” negato, con Petralia che ha posto l’accento sull’“incompetenza” del governo, che, secondo lei, sarebbe stata in realtà una “negligenza criminale.” Queste affermazioni hanno suscitato una reazione nella Commissione, in particolare per la denuncia dell’abdicazione etica di molti medici. “Tanti medici hanno abdicato al ruolo e gli è stato permesso; hanno dimenticato l’etica e il giuramento di Ippocrate,” ha accusato.
L’intervento ha poi toccato le misure restrittive adottate durante la pandemia, definite da Petralia “ridicole e smentite da dati gonfiati,” come il coprifuoco alle 22 e il continuo cambiamento dei “colori” delle zone. “Una mascherata tragica, una farsa,” ha aggiunto, sottolineando la mancanza di una strategia chiara nell’affrontare la pandemia e la confusione generata tra i cittadini.
La testimonianza personale di Petralia ha colpito profondamente i membri della Commissione: “A mia madre, arrivata in ospedale, è stato chiesto se fosse vaccinata. Dopo aver risposto di no, le è stato detto: ‘Adesso cosa vuole?’” La denuncia culmina con la descrizione del trattamento riservato alla madre: “è scritto in cartella clinica che non è stata idratata né alimentata.” Un racconto drammatico che ha sollevato interrogativi sulla condotta delle strutture sanitarie e sul rispetto dei diritti dei pazienti.
Giuseppe Conte, presente alla discussione, ha risposto alle accuse evidenziando la sua intenzione di promuovere la libertà di scelta riguardo ai vaccini, affermando: “Ho voluto offrire i vaccini alla libertà, mai voluto che fossero imposti.” Tuttavia, Petralia ha rincarato la dose, sottolineando le pressioni che molti medici hanno dovuto affrontare per seguire protocolli che, a suo avviso, andavano contro il giuramento professionale.
Infine, la presidente dell’A.I.Vi.C. ha parlato della situazione legale attuale, chiarendo che molte Procure hanno archiviato i procedimenti penali e che il percorso civile è ancora alle fasi iniziali. “Esigiamo giustizia,” ha concluso, segnalando la determinazione dell’associazione nel perseguire le responsabilità di chi ha gestito l’emergenza sanitaria.
La denuncia sollevata dall’A.I.Vi.C. rappresenta un richiamo inquietante e necessario alla riflessione su come le scelte politiche e gestionali possono avere conseguenze devastanti su vite e comunità.