Un episodio di violenza inaspettata ha scosso la città di Catania, precisamente in Piazza Sebastiano Addamo, a pochi metri dal Duomo e dalla Questura.
La serata di ieri 10 ottobre 2024 si è trasformata in un vero e proprio caos quando due uomini, titolari di un bar della zona, hanno aggredito due agenti della Polizia Municipale impegnati nel sanzionare la loro vettura. Il clima si è subito surriscaldato: dalle minacce verbali, i due aggressori sono passati rapidamente agli insulti per poi culminare in un attacco fisico. La peggio l’ha avuta una giovane agente, colpita con un pugno in pieno volto, che è caduta rovinosamente a terra.
Non contenti di quanto accaduto, i due individui hanno rivolto la loro violenza anche verso Roberto Tudisco, Presidente di Mio Italia Catania, il quale stava riprendendo la scena con il cellulare. In un video che sta circolando, si vede chiaramente uno degli aggressori colpire Tudisco con una sedia. Da lì, la situazione è rapidamente degenerata in una vera e propria caccia all’uomo: i due si sono scagliati contro il personale del locale e persino contro i clienti, creando una scena di puro terrore.
Fortunatamente, l’intervento delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. Tuttavia, anche dopo l’arresto, uno degli aggressori ha continuato a minacciare i vigili urbani. L’aggressione ha avuto gravi conseguenze anche per Tudisco, che è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie e ha subito sporto denuncia. In una dichiarazione, Tudisco ha espresso il suo sgomento: “Sono esterrefatto per quanto successo, il tutto a pochi passi dalla Questura di Catania ed a pochi metri dal centro. Serve un immediato innalzamento dei livelli di sicurezza per garantire la pubblica incolumità”.
L’episodio ha suscitato una forte reazione da parte dell’amministrazione comunale. Il Sindaco di Catania, Enrico Trantino, insieme all’assessore Alessandro Porto, si è immediatamente sincerato delle condizioni di salute dei due agenti aggrediti e ha espresso massima solidarietà nei loro confronti. Gli aggressori, arrestati in flagrante, dovranno affrontare il processo per direttissima, data la gravità dei fatti e l’aggressione contro pubblici ufficiali.