Individuata una banda dedita ai furti nelle aree rurali del Belicino
I Carabinieri della Compagnia di Sciacca, in collaborazione con la Compagnia di Castelvetrano, hanno fatto un importante passo avanti nella lotta contro i furti nelle aree rurali, arrestando un 53enne di origine rumena ritenuto coinvolto in diverse attività illecite. L’uomo è accusato di furto, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Questa operazione si è resa necessaria a seguito di un incremento dei furti di rame nella regione, in particolare nelle province di Agrigento e Trapani. Per contrastare questa ondata di crimine, i Carabinieri hanno implementato servizi di pattugliamento mirati, coinvolgendo anche personale in abiti civili. La strategia ha portato alla scoperta di un furgone sospetto sulla SP 44, nel comune di S. Margherita di Belice.
Durante un’operazione di monitoraggio, i militari hanno notato il furgone, il quale, per evitare il controllo, ha tentato di fuggire. Malgrado gli sforzi, inizialmente il furgone è riuscito a eludere la sorveglianza, ma grazie all’attività coordinata tra le due compagnie, è stato individuato di nuovo. Ad accompagnarlo, un SUV che ha tentato di speronare le pattuglie durante la fuga.
L’inseguimento ha avuto un epilogo drammatico: l’autista del furgone ha perso il controllo del mezzo, finendo in un fosso. A quel punto, i militari hanno immediatamente bloccato il furgone, mentre i due occupanti del SUV, dopo una collisione con il guardrail, riuscivano a scappare a piedi per le campagne.
Le perquisizioni avvenute dopo l’arresto hanno rivelato che il gruppo era responsabile del furto di vari beni, tra cui oltre 1500 litri di gasolio, cassette di vino e attrezzature di valore. Il SUV abbandonato era stato rubato da una cantina vinicola a Salaparuta, e il furgone risultava rubato a Roccamena. La refurtiva, dal valore complessivo di circa 35.000 euro, è giĂ stata restituita ai legittimi proprietari.
A seguito dell’arresto, il 53enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Il giudice ha convalidato l’arresto, imponendo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Questa operazione sottolinea l’efficacia del lavoro delle forze dell’ordine, sempre più attive nella protezione delle comunità locali.