Karima el-Mahroug rivela: ‘La mia vita è stata distrutta per colpa di Berlusconi’ | È davvero tutta colpa di una storia d’amore o c’è di più?

Ruby Rubacuori torna a parlare: “Mi hanno uccisa per arrivare a Berlusconi”

Karima el-Mahroug, conosciuta al pubblico come “Ruby Rubacuori”, ha riacceso i riflettori su di sé con un’intervista pubblicata dal New York Times, dove spiega come la sua vita sia stata segnata dall’ossessione mediatica e dalle conseguenze del suo legame con l’ex premier Silvio Berlusconi.

“Mi hanno uccisa, per arrivare a Berlusconi”, afferma Ruby, evidenziando come il suo coinvolgimento nella vicenda dei “Bunga Bunga” le abbia rovinato l’esistenza. La giovane, ora madre di Sofia, rivela il peso che continua a portare anche a distanza di anni dalle celebri feste nella villa di Arcore.

Nel dettagliato racconto, Ruby ammette di aver partecipato a quegli eventi, ricevendo circa 40.000 euro e gioielli, ma rifiuta l’idea di aver commesso reati, spiegando che le sue azioni erano dettate da giovinezza e necessità economiche in seguito a un’infanzia segnata da difficoltà. "Conoscere Berlusconi mi è costato moltissimo", aggiunge, sottolineando il tributo emotivo e sociale pagato a causa di queste esperienze.

La sua vita è stata contrassegnata da tre distinti processi legati al mondo politico di Berlusconi, tutti riconducibili al suo soprannome, “Ruby”. Ruby racconta la fatica di “essere stata etichettata come prostituta bambina”, una definizione che, secondo lei, la perseguita come un marchio indelebile.

Oggi, a dodici anni dalla nascita di sua figlia, il ricordo di quegli eventi non si è affievolito, e l’impressione è che il peso mediatico e giudiziario continui a influenzare la sua vita. Ruby, nel suo appello al pubblico, invita a riflettere non solo sulle sue scelte, ma anche sull’impatto devastante di una notorietà negativa che ha cavalcato l’onda della cronaca per troppo tempo.

La sua testimonianza si configura come un’importante riflessione su come la vita di una singola persona possa essere travolta dalle dinamiche di un sistema mediatico e politico inestricabile e spetta ora al pubblico vedere oltre il personaggio, per riconoscere la persona e le sue battaglie.