Multa shock di 430 euro per uno striscione pro Gaza | La libertà di espressione è a rischio in Italia?

Una multa di 430 euro per un apicoltore che espone un messaggio di pace pro Gaza: si mobilitano le opposizioni

Desio, 16 ottobre 2024 – È un caso che ha sollevato molte polemiche e indignazione il quello di Marco Borella, un apicoltore multato per aver esposto un cartello con la scritta “Stop bombing Gaza – Stop genocide” mentre vendeva il suo miele al mercato di Desio. La sanzione, pari a 430 euro, è stata inflitta dai carabinieri, i quali hanno contestato la presenza del messaggio, considerato secondo loro “propaganda politica non autorizzata”.

Mi hanno chiesto di rimuovere lo striscione, ma io mi sono rifiutato”, racconta Borella, che sostiene fermamente che il suo messaggio non veicola odio, ma rappresenta una richiesta di pace e di interruzione di un conflitto che considera inaccettabile. “Non era la prima volta che esponevo il cartello, ma evidentemente ha dato fastidio a qualcuno”, aggiunge.

La situazione ha attirato l’attenzione sui social, dove Borella ha condiviso la sua esperienza con toni di incredulità per l’accaduto. “Ritengo che il significato politico di quanto è successo sia molto grande: è una repressione del dissenso”, ha dichiarato, sottolineando la connessione tra giustizia sociale e giustizia ambientale. L’apicoltore ha già contattato un legale per presentare ricorso contro la multa, mentre riceve numerosi messaggi di sostegno da parte di attivisti e cittadini.

Le opposizioni si mobilitano a favore della libertà di espressione

A fianco di Borella, si sono schierate anche diverse figure politiche dell’opposizione. Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, e Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle hanno presentato due interrogazioni al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Tale provvedimento ha tutto il sapore del tentativo di limitare la libertà di espressione di Marco Borella”, ha dichiarato Boldrini, evidenziando che la multa in questione si basa sulla violazione dell’articolo 23 del codice della strada, il quale regola la presenza di cartelli che potrebbero ostacolare la viabilità. “Ma nessuna delle circostanze previste riguarda il messaggio di Borella, che era orientato verso l’interno del mercato e non conteneva messaggi violenti”.

Ascari ha aggiunto: “Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di repressione del dissenso in Italia”, richiamando l’attenzione su altri recenti casi di intimidazione nei confronti di chi esprime sostegno alla causa palestinese. Le deputate hanno chiesto al ministro Piantedosi di chiarire le misure che il governo intende adottare per tutelare la libertà di espressione e il diritto di manifestare opinioni, per garantire il rispetto dei diritti civili e delle libertà fondamentali.

Con questo caso, la questione della libertà di espressione in Italia torna a essere al centro del dibattito pubblico. La multiforme reazione della società civile e il sostegno delle opposizioni indicano quanto sia sentita e controversa la questione, sullo sfondo di un clima politico e sociale sempre più teso.