Walter Sabatini: "Ho incontrato Dio ma è stato deludente, mi ha trattato con molta sufficienza"
In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Walter Sabatini, uno dei direttori sportivi più controversi e discussi del calcio italiano, ha condiviso pensieri profondi sulla sua vita e la sua carriera. Con il suo stile inconfondibile e una retorica che sfida ogni convenzione, Sabatini ha scosso il mondo del calcio con riflessioni che oscillano tra ironia e malinconia.
"Io sono vittima di me stesso, col mio cervello di sinistra e il mio corpo di destra", ha dichiarato, svelando una dualità che sembra rappresentare perfettamente la sua esistenza complessa. Questo calciatore e dirigente, ora afflitto da gravi problemi di salute, non si è tirato indietro e ha affrontato il tema del suo stato fisico con franchezza. I suoi problemi respiratori e il suo recente ricovero non gli hanno certo tolto la voglia di commentare il mondo che lo circonda.
Sabatini ha descritto il calcio come uno spazio “pirandelliano”, una ‘menzogna’ che premia pochi privilegiati a scapito di milioni di aspiranti calciatori. "Per cinquanta fortunati ci sono cinque milioni di disperati," ha lamentato, esprimendo un senso di giustizia sociale che corre parallelo alle sue esperienze e alle sue emozioni.
Nonostante le difficoltà, Sabatini mantiene un’immagine vivace della sua carriera, condividendo aneddoti che dimostrano come ogni giorno fosse un’avventura. Tra le storie più memorabili, si ricorda quella di un recupero notturno di calciatori come Maicon e Nainggolan, personaggi nei quali anche la bellezza e il fascino giocano un ruolo cruciale: “Le donne hanno un’attrazione fatale per la loro ricchezza e il loro fascino”, ha confessato.
L’intervista si è fatta ancora più intensa quando il direttore sportivo ha raccontato la sua esperienza con la malattia, parlando del coma farmacologico che lo ha colpito nel 2018. “Ho incontrato chiunque sotto gli effetti dei farmaci… anche Dio sotto mentite spoglie, ma è stato un po’ deludente perché mi ha trattato con molta sufficienza,” ha rivelato, un’affermazione che ci invita a riflettere sulla mortalità e sul senso della vita.
Infine, il capitolo della sua rottura con l’allenatore Zeman è stato affrontato con una nota di tristezza: “È stata una delusione capire che avevo ragione,” ha ammesso, accennando a momenti di disillusione che caratterizzano le relazioni nel mondo del calcio.
In conclusione, Walter Sabatini, con la sua scrittura intrisa di poesia e verità, continua a rimanere una voce unica nel panorama sportivo. La sua capacità di trasformare le esperienze personali in riflessioni profondamente umane è un dono che, nonostante il passare del tempo e le difficoltà fisiche, resta intatto, rivelando un grande amore per il calcio e una ferma determinazione a rimanere parte di questo mondo.