Nuovo decreto migranti: 19 paesi ‘sicuri’ | Ma l’esclusione di Camerun e Nigeria solleva interrogativi!

Dal Cdm l’ok al decreto legge sui migranti e i Paesi sicuri

Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge in materia di immigrazione, un passo significativo per affrontare le sfide legate ai migranti e alle pratiche di rimpatrio. Il provvedimento, secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, definisce un elenco di 19 Paesi considerati "sicuri". Tra questi, sono stati esclusi Camerun, Colombia e Nigeria, in risposta alle recenti sentenze del Tribunale di Roma che avevano sollevato dubbi sulla sicurezza di alcuni stati di provenienza.

"Il provvedimento riassume in atto avente forza di legge la lista dei Paesi sicuri", ha dichiarato Piantedosi, sottolineando l’importanza di stabilire parametri più stringenti per la valutazione della sicurezza di un Paese. “Si tratta di procedure accelerate, adottate già in Italia nei centri di Porto Empedocle e Modica, dove abbiamo già affrontato centinaia di decisioni che non condividiamo”, ha aggiunto.

Riguardo alla lista dei Paesi sicuri, i nomi confermati includono Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. Questa lista sarà soggetta a aggiornamenti annuali per garantire la sua attualità e pertinenza.

Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ha commentato che secondo una sentenza della Corte di giustizia europea, è compito degli Stati determinare la sicurezza dei Paesi. Tuttavia, ha evidenziato che ci sono complicazioni quando un richiedente asilo dichiara una provenienza incerta, “lasciando quindi all’arbitrio di queste persone la determinazione della sicurezza di un Paese”. Questo pone il governo di fronte alla necessità di delineare chiaramente le proprie politiche sull’immigrazione e sulle procedure di asilo.

Un altro aspetto rilevante è il costo dell’accoglienza per i migranti, che secondo Piantedosi ammonta a 1,7 miliardi di euro all’anno, con stime che indicano che tra il 60% e il 70% delle domande di protezione internazionale sono destinate a essere respinte. "Vogliamo applicare un modello di riconduzione a una maggior appropriatezza della spesa anche dell’accoglienza", ha affermato il Ministro.

Infine, Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, ha sottolineato che la decisione di considerare un Paese “sicuro” richiede competenze politiche, legali e sociali. "L’individuazione di un Paese come sicuro è frutto di un procedimento complesso", ha detto, evidenziando che tali decisioni devono competere, in prima battuta, al governo e non solo al vaglio giuridico.

Con questo nuovo decreto, l’Italia sembra intenzionata a rafforzare il proprio approccio all’immigrazione, cercando un equilibrio tra il rispetto dei diritti umani e le esigenze di sicurezza nazionale.