Nuove Accuse Contro Israele: Possibile Utilizzo di Fosforo Bianco in Libano
L’esercito israeliano è accusato di aver impiegato armi al fosforo bianco contro i caschi blu di Unifil in Libano, secondo un report del Financial Times basato su informazioni di un’intelligence straniera. La notizia, pubblicata il 23 ottobre 2024, fornisce dettagli inquietanti su recenti eventi che coinvolgono la missione di interposizione dell’Onu.
Il report cita il 13 ottobre come data cruciale, giorno in cui Unifil denunciò un’incursione di carri armati Merkava contro la base di Ramyah, che portò alla distruzione del cancello d’entrata e all’intossicazione di quindici soldati Unifil. I soldati hanno riportato irritazioni cutanee e problemi gastrointestinali a causa del fumo sprigionato dai proiettili sparati dalle forze israeliane. Tuttavia, il documento non specifica se questi eventi siano legati a uno o più incidenti.
Diritto Internazionale e Utilizzo di Armi Controversie
Il fosforo bianco è ammesso in alcune condizioni dal diritto internazionale, ma proibito quando si colpiscono aree con una presenza civile. Dall’inizio delle ostilità, dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, ci sono stati scontri frequenti tra l’esercito israeliano e Hezbollah lungo il confine. Amnesty International ha denunciato in un report del 31 ottobre che, tra il 10 e il 16 ottobre, l’artiglieria israeliana avrebbe utilizzato munizioni contenenti fosforo bianco, causando feriti tra la popolazione civile e danni a strutture non militari.
Amnesty ha chiesto che l’attacco al villaggio di Dhayra, avvenuto il 16 ottobre, venga considerato un crimine di guerra.
Intensificazione dei Conflitti e Crisi Umana
Negli ultimi giorni, la situazione è ulteriormente peggiorata con un’intensificazione degli attacchi israeliani contro la città di Tiro. Questo centro costiero, Patrimonio dell’UNESCO e abitato da circa 200.000 persone, ha subito devastazioni significative, con numerosi edifici distrutti. Gli ordini di evacuazione hanno creato panico tra la popolazione, costringendo molte persone a fuggire verso aree più sicure, mentre a Beirut i centri per gli sfollati sono ormai sovraccarichi.
Di fronte a questi eventi, i combattenti di Hezbollah hanno rivendicato attacchi missilistici contro basi israeliane, che siano stati intercettati dalla difesa di Tel Aviv. La tensione continua a crescere, alimentando timori di un’escalation ancor maggiore nel conflitto.
Appelli alla Moderazione
In questo contesto, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha fatto appelli per evitare ulteriori escalation. Dopo un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha sottolineato l’importanza di garantire l’accesso umanitario nella Striscia di Gaza e di lavorare verso un cessate il fuoco che coinvolga anche il Libano. “È cruciale che Israele reagisca nel modo giusto, senza provocare un’escalation”, ha dichiarato Blinken, prima di proseguire il suo tour diplomatico in Medio Oriente, con la prossima tappa in Arabia Saudita.
Questa situazione resta delicata e complessa, con molteplici attori coinvolti e un crescente numero di vittime tra la popolazione civile. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando in una risoluzione pacifica delle tensioni che continuano a minacciare la stabilità della regione.