Tre anni di attesa per un intervento chirurgico? | La sanità emiliana è davvero un esempio da seguire?

Tre anni per una visita medica alla schiena: il caso tv che imbarazza il ‘Rizzoli’ di Bologna

Un episodio clamoroso ha messo in luce la situazione critica delle liste d’attesa nel sistema sanitario emiliano-romagnolo e ha scatenato polemiche politiche. La trasmissione Mediaset "Fuori dal coro" ha raccontato la storia di una signora di Modena che ha atteso ben tre anni per ricevere un appuntamento per un’operazione alla schiena. La rivelazione è avvenuta proprio mentre la troupe televisiva si trovava all’esterno dell’ospedale Rizzoli, dando il via a una serie di reazioni indignate da parte dei politici locali.

Nel mirino il direttore generale dello Ior Anselmo Campagna, che è diventato oggetto di dure critiche. Simone Pelloni, consigliere regionale e rappresentante di una lista civica, ha chiesto le sue dimissioni immediate, sostenendo che l’episodio mina la credibilitĂ  della dirigenza dell’ospedale. “È inaccettabile che un’operazione cosĂŹ delicata venga fissata solo a seguito delle pressioni giornalistiche,” ha commentato Pelloni, evidenziando come le attese eccessive stiano danneggiando i pazienti.

La situazione ha attirato anche l’attenzione di Fratelli d’Italia, con il consigliere Luca Cuoghi che ha dichiarato: “Siamo allo sbando totale, se dobbiamo chiamare tv e giornali per avere un appuntamento.” Le critiche si concentrano non solo sulla gestione delle liste d’attesa, ma anche sulla responsabilitĂ  dell’assessore regionale alla salute, il quale si trova al centro della polemica proprio in un periodo di campagna elettorale.

Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, ha definito intollerabile l’attesa di tre anni per un intervento, sottolineando che la salute dei cittadini non può essere sacrificata a bilanci scriteriati. Le dichiarazioni dei vertici della sanitĂ  emiliana hanno scatenato ulteriori reazioni, con la leghista Maura Catellani che ha evidenziato la difficoltĂ  nel prenotare prestazioni sanitarie nella regione. “Prenotare è un’impresa, e intanto il malato peggiora,” ha affermato.

Sui temi della sanitĂ  e delle liste d’attesa, il dibattito è acceso anche all’interno del centrosinistra. La dem Marcella Zappaterra ha criticato i tagli operati dal Governo, mettendo in evidenza l’impegno del proprio partito per garantire il diritto alla salute. La campagna di immunizzazione tramite anticorpi monoclonali, avviata recentemente in Emilia-Romagna, è stata citata come esempio di un’azione positiva, ma ha anche messo in luce il divario con altre regioni italiane.

Infine, il caso del Rizzoli si profila come un campanello d’allarme per la sanitĂ  di una regione che si vanta di standard elevati. In attesa di risposte concrete, cittadini e operatori sanitari si chiedono quando la situazione delle liste d’attesa troverĂ  finalmente una risoluzione efficace.