Dossieraggio e accessi abusivi a banche dati istituzionali: indagato Leonardo Maria Del Vecchio
Una nuova indagine giudiziaria ha acceso i riflettori sul mondo imprenditoriale italiano, colpendo in modo particolare Leonardo Maria Del Vecchio, vicepresidente di EssilorLuxottica e figlio del compianto fondatore dell’impero Luxottica. L’inchiesta, avviata nel 2022, è condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Varese, coordinata dalla Procura di Milano e dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
Le accuse mosse nei confronti di Del Vecchio e del finanziere Matteo Arpe includono accesso abusivo a sistemi informatici e dossieraggio illegale. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il duo avrebbe avuto accesso a informazioni riservate attraverso attività illecite, coinvolgendo anche altre persone in quello che è stato definito un "gigantesco mercato delle informazioni" dal procuratore antimafia Giovanni Melillo.
La conferenza stampa tenuta dal procuratore capo di Milano, Marcello Viola, ha messo in evidenza l’entità dell’indagine. "È stato accertato un numero difficilmente calcolabile di accessi abusivi a banche dati istituzionali", ha dichiarato Viola, sottolineando il coinvolgimento di funzionari pubblici infedeli e la violazione della privacy di migliaia di cittadini.
Al centro dell’inchiesta è la società Equalize, di proprietà di Enrico Pazzali, attualmente sotto indagine, e amministrata dall’ex funzionario di polizia Carmine Gallo. In totale, dall’operazione sono emerse sei misure cautelari, quattro delle quali prevedono gli arresti domiciliari.
Le accuse di dossieraggio si intrecciano con il contesto familiare: la morte di Leonardo Del Vecchio ha creato uno scenario complesso riguardo alla gestione dell’eredità attraverso Delfin, la holding famigliare. Del Vecchio Jr. e Arpe sono ora sospettati di aver commissionato accessi a dati sensibili per orientare le decisioni relative alla distribuzione dell’enorme patrimonio familiare, cercando di ottenere informazioni decisive su membri della famiglia e partner industriali.
Il coinvolgimento di Matteo Arpe, noto finanziere con un passato ai vertici di Capitalia, solleva ulteriori interrogativi sulla dinamica delle relazioni tra i due. L’indagine suggerisce un’alleanza strategica tra Del Vecchio Jr. e Arpe per facilitare l’accesso a dati protetti, utilizzando il dossieraggio come strumento di controllo in un periodo critico per l’assetto dell’eredità.
Questa vicenda non solo mette a rischio la reputazione di importanti figure del panorama economico italiano, ma potrebbe anche avere ripercussioni significative su come l’industria si rapporta alla privacy e alla sicurezza delle informazioni. Gli sviluppi futuri di questa indagine saranno monitorati con interesse, data l’importanza e il peso economico delle personalità coinvolte.