Liguria al Voto in Piena Tempesta | Chi Riuscirà a Domare l’Incertezza e Riuscire a Vincere?

Regionali in Liguria: Si Vota tra Maltempo e Settembre Rosso

GENOVA – Domenica 27 e lunedì 28 ottobre si svolgeranno le elezioni regionali in Liguria, coinvolgendo oltre 1,3 milioni di elettori, chiamati a esprimere il loro voto per eleggere il nuovo presidente della Regione e i membri del consiglio regionale. Questo appuntamento si presenta con un’incognita: le previsioni meteorologiche annunciano condizioni avverse che potrebbero influenzare l’affluenza ai seggi. I cittadini potranno votare domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, con lo spoglio che inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi.

Le elezioni si svolgono in un contesto di significativo cambiamento politico, dovuto alle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti, avvenute il 26 luglio scorso a seguito di una serie di vicende giudiziarie. Questo voto è così anticipato di un anno rispetto alla scadenza naturale per il rinnovo dell’amministrazione regionale.

Nove candidati, tra cui i due principali sfidanti, si contenderanno la guida della regione. Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, rappresenta il centrodestra, mentre Andrea Orlando, deputato dell’ex Partito Democratico, è sostenuto da una coalizione di centrosinistra, M5s e Azione. Fa notizia l’assenza di Italia Viva, che ha scelto di non appoggiare Orlando, complicando ulteriormente lo scenario politico-post elettorale.

A completare il quadro elettorale, sette altri candidati tentano di ritagliarsi uno spazio, tra cui: Alessandro Rosson (Indipendenza, Alemanno per Rosson), Davide Felice (Forza del popolo), Francesco Toscano (Democrazia sovrana popolare), Marco Ferrando (Partito comunista dei lavoratori), Nicola Rollando (Per l’alternativa, Potere al popolo, Pci, Rifondazione comunista, Sinistra europea), Maria Antonietta Cella (Partito popolare del Nord, Autonomia e libertà) e Nicola Morra (Uniti per la Costituzione).

La legge elettorale ligure prevede un premio di maggioranza variabile, senza ballottaggio, e una soglia di sbarramento del 3% su base regionale. Le dinamiche elettorali saranno influenzate dall’abolizione del “listino bloccato”, consentendo agli elettori di esprimere una doppia preferenza di genere e di votare in modo disgiunto. Questo porta a un consiglio regionale composto da 30 membri, di cui 24 eletti con metodo proporzionale, mentre i restanti sei seggi sono riservati al premio di maggioranza.

Il confronto con le elezioni del 2020, quando Giovanni Toti fu riconfermato per un secondo mandato e l’affluenza fu del 53,42%, segna un precedente importante. Toti aveva ottenuto il 56,13% delle preferenze, mentre il centrosinistra si era fermato a un risicato 38,74%. L’attenzione ora è rivolta a capire se il maltempo influenzerà l’affluenza al voto o se, al contrario, i liguri scenderanno in massa alle urne per determinare il loro futuro politico.

Con queste elezioni, Liguria si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia politica e sociale, in un contesto di cambiamenti e incertezze. Gli occhi sono puntati su Genova e sulle province, dove la battaglia elettorale si accenderà nei prossimi due giorni.