Fischi e insulti omofobi all’anteprima del film ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’
ROMA – L’anteprima del film ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’ si è trasformata in una triste e inaccettabile dimostrazione di omofobia e bullismo. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film prende ispirazione dalla toccante storia di Andrea Spezzacatena, un quindicenne che, il 20 novembre 2012, si tolse la vita dopo ripetuti atti di bullismo a scuola. Durante la proiezione, un gruppo di studenti romani ha accolto la pellicola con insulti e fischi, mostrando una grave mancanza di sensibilità verso il tema centrale del film.
Le urla di scherno e le risatine hanno oscurato il messaggio del film, che affronta il drammatico epilogo della vita di Andrea e il peso del bullismo e dell’omofobia. Secondo quanto riportato dal sito Gay.it, per tutta la durata della proiezione si sono levate frasi choc come “fr*cio” e “ma questo quanno s’ammazza”, evidenziando come, davanti a una narrazione così profonda e sofferta, ci sia stata una reazione che ricorda più un evento sportivo che una riflessione sul dolore altrui.
Nonostante il comportamento di molti ragazzi presenti, alcune voci si sono levate in segno di protesta. Una rappresentante del corpo docente si è alzata per redarguire i suoi alunni, minacciando di intraprendere azioni concrete contro tali comportamenti inaccettabili. Tuttavia, il clima di irrisione è continuato, trasformando la sala in un vero e proprio “zoo”, come descritto nel comunicato.
La reazione del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è stata decisa e pronta. Ha contattato la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Anna Paola Sabatini, per identificare i responsabili di queste manifestazioni vigliacche. “Il bullismo va contrastato con la massima severità”, ha dichiarato Valditara, rinnovando la sua solidarietà alla madre di Andrea e promettendo di intervenire nelle scuole colpite da tali comportamenti.
La storia di Andrea Spezzacatena è una testimonianza tragica di come le parole e le azioni, se lasciate incontrastate, possano avere conseguenze devastanti. Quando Andrea si è tolto la vita, il suo mondo sembrava perfetto: era un ragazzo solare, con buoni voti e un ottimo rapporto con la famiglia. La madre, dopo la sua morte, ha scoperto un oscuro vortice di bullismo e cyberbullismo attraverso i messaggi e i post nel profilo Facebook del figlio. Il film, che narra la sua storia con la voce di Andrea dall’aldilà, desidera mettere in luce il pericolo di atti che possono sembrare innocui ma che, invece, possono portare a esiti tragici.
Diretto da Margherita Ferri, ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’ è un appello a riflettere sul potere delle parole. Nel cast, troviamo Claudia Pandolfi nel ruolo della madre Teresa, Corrado Fortuna nel ruolo del padre e Samuele Carrino come protagonista, Andrea. Al di là delle critiche e delle manifestazioni di intolleranza emerse durante la proiezione, il film rappresenta un’importante opportunità per educare e sensibilizzare i giovani su questo tema cruciale.
Un messaggio che, a dispetto dei freni della società, merita di essere ascoltato e compreso.