Tutti contro gli orsi in Trentino: il 98,58% dei voti per eliminarli dalla Val di Sole
In una consultazione popolare che ha notevolmente scosso l’opinione pubblica, la Val di Sole ha visto un plebiscito quasi unanime contro la presenza degli orsi. Ben il 98,58% dei votanti ha espresso il proprio consenso a favore dell’eliminazione di questi animali dalla regione, in un referendum promosso dall’associazione "Insieme per Andrea Papi".
Il referendum si è svolto in 13 Comuni e ha avuto come sfondo la tragica storia di Andrea Papi, un runner di 26 anni ucciso nel 2023 dall’orsa Jj4 nei boschi di Caldes. Nel complesso, 7.881 su 12.477 aventi diritto al voto hanno risposto "sì" alla domanda se la presenza di grandi carnivori rappresenti un grave pericolo per la sicurezza pubblica e un danno per l’economia e le tradizioni locali. Questo esito riflette un profondo malcontento e una crescente preoccupazione tra i residenti delle valli coinvolte.
L’affluenza al referendum si è attestata al 63%, un numero significativo che evidenzia la mobilitazione della comunità. Con solo 21 voti contrari (1,42%) e 39 schede non valide, il risultato ha superato persino le preferenze ottenute dai partiti politici nelle ultime elezioni provinciali. In alcune località, come Cavizzana e Rabbi, l’affluenza ha oltrepassato il 75%, indicando un forte impegno dei cittadini a far sentire la propria voce.
Le reazioni all’esito del referendum non si sono fatte attendere. Se da un lato le associazioni animaliste e ambientaliste hanno espresso il loro disappunto, dall’altro le amministrazioni locali sembrano pronte a seguire l’esempio della Val di Sole. Tre valli limitrofe, le Giudicarie, la Val di Non e la Valle dei Laghi, hanno già annunciato la loro intenzione di indire consultazioni similari, ampliando il dibattito sulla gestione della fauna selvatica in Trentino.
Tuttavia, è importante sottolineare che il referendum ha una valenza solo consultiva e non avrà effetti diretti sulle normative attuali. Ciò nonostante, rappresenta un segnale forte contro il progetto “Life Ursus”, avviato 25 anni fa per il ripopolamento degli orsi, che ora appare in discussione.
In un contesto in cui le vite degli abitanti sono influenzate dalla presenza di animali selvatici, si delinea un conflitto sempre più evidente tra le necessità di sicurezza pubblica e la tutela della biodiversità. La Val di Sole è solo l’ultimo esempio di come il tema della coesistenza con la fauna selvatica possa polarizzare le opinioni e le decisioni comunitarie, lasciando spazio a interrogativi sul futuro delle politiche ambientali nella regione.