Stellantis a rischio: Migliaia di posti di lavoro in bilico mentre Elkann ignora il Parlamento!

Crisi Stellantis: Sindacati e Politica Alzano la Voce, Elkann Sotto Accusa

ROMA – Migliaia di posti di lavoro sono a rischio nell’indotto dell’auto italiano, ed è allerta tra sindacati e forze politiche. Durante le audizioni nelle commissioni congiunte Attività produttive della Camera e Industria del Senato, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha denunciato i “tagli incredibili” al settore automotive decisi dal governo. Schlein ha aggiunto che è fondamentale ascoltare il presidente di Stellantis, John Elkann, per ottenere un “solido piano industriale” e impegnarsi a riportare le produzioni in Italia.

“Siamo pronti a lavorare con la maggioranza a un patto per la transizione giusta”, ha affermato Schlein, sottolineando la necessità di incentivi stabili e di un piano chiaro per il settore. Il governo, secondo la leader del Pd, ha “perso molto tempo” e ora è necessario uno sforzo serio per affrontare la situazione critica.

La crisi non è solo politica, ma ha un impatto diretto sulle vite dei lavoratori. Michele De Palma, segretario della Fiom, ha invitato il governo a intraprendere un “intervento straordinario”, avvertendo che i sindacati sono già in allerta per possibili licenziamenti. “Le risorse pubbliche ci sono per chi non delocalizza e non licenzia”, ha dichiarato De Palma, chiedendo un pacchetto urgente di misure per affrontare l’emergenza.

In un clima di tensione, maggioranza e opposizione si sono unite nel chiedere a Elkann di riferire in Parlamento. Il presidente della commissione Attività produttive, Alberto Gusmeroli, ha lanciato un appello diretto al vertice di Stellantis, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara sull’andamento del gruppo. Dal canto suo, Francesco Boccia del Pd ha affermato: “Quando un Parlamento convoca e chiede spiegazioni, si va.”

A commentare la suddetta assenza è stato anche Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, il quale ha definito “gravissimo” il rifiuto di Elkann a partecipare. “È sconcertante che l’erede di chi ha socializzato perdite e privatizzato utili snobbi il Parlamento”, ha aggiunto, evidenziando la responsabilità storica nei confronti del comparto automotive italiano.

Carlo Calenda di Azione ha invece parlato di “grave sgarbo istituzionale” da parte di Elkann, sostenendo che la risposta data dal presidente a chi lo ha interpellato, secondo cui “ha già detto tutto Tavares”, non è accettabile. Il riferimento è alle promesse fatte in passato riguardo alla salvaguardia di posti di lavoro e stabilimenti.

Nel tentativo di far luce sulla questione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha convocato un Tavolo Stellantis per il 14 novembre, con la speranza che la situazione possa essere affrontata in modo cooperativo tra i vari attori coinvolti, dai rappresentanti dell’azienda alle organizzazioni sindacali.

In un momento delicato per l’industria automobilistica italiana, il futuro di Stellantis e dei suoi lavoratori rimane appeso a un filo, con la politica e i sindacati che si preparano a tenere alta la guardia per garantire una transizione equa e sostenibile.