Foreman ricorda The Rumble In The Jungle: “Alì mi devastò, ma diventammo amici”
Kinshasa, 30 ottobre 2024 – Fifty years have passed since that fateful night in Kinshasa, when George Foreman e Muhammad Alì si affrontarono in quello che è conosciuto come “The Rumble In The Jungle”, un incontro epico che ha segnato una pietra miliare nella storia della boxe e dello sport in generale. In un’intervista rilasciata al Telegraph, Foreman riflette su quel momento cruciale, rivelando la sua frustrazione per la sconfitta subita e l’amicizia che fiorì successivamente con Alì.
“Ero invincibile, tornai cambiato”, afferma Foreman, evidenziando come, all’epoca, si sentisse chiaramente il favorito per vincere. Con 40 incontri alle spalle senza alcuna sconfitta, il pugile credeva che avrebbe messo KO Alì in pochi round. “Pensavo davvero che avrebbe fatto due round e non di più. Quando ho alzato lo sguardo ed eravamo al quarto round… mi sono chiesto cosa stesse succedendo”. Quella notte, il piano di Foreman fu annichilito dalla strategia innovativa di Alì, che utilizzò la famosa tecnica del "rope-a-dope" per ribaltare le sorti dell’incontro.
Foreman ricorda anche le emozioni vissute durante il suo soggiorno in Africa. “Era così diverso. Le persone che rappresentavano il governo erano venute a casa mia e mi avevano promesso che mi avrebbero pagato bene”. Nonostante la sconfitta, Foreman porta con sé ricordi indelebili di quella esperienza, descrivendo l’Africa e il fiume Congo come “ancora vivi in me”. “Seduto lì in hotel, guarire; andare in campagna, correre e allenarsi ogni giorno, guardare le persone che si lavavano nel fiume Congo”, racconta con nostalgia.
Il legame tra Foreman e Alì si è evoluto nel tempo, trasformandosi da avversari a grandi amici. “Con Muhammad Alì, siamo diventati grandi amici. Aveva un grande senso dell’umorismo. Amavo stare con lui, mi faceva davvero sentire bene”, spiega Foreman, sottolineando la bellezza di un’amicizia che è sopravvissuta alla rivalità sul ring.
Cinquant’anni dopo quel memorabile incontro, Foreman rimane grato di poter condividere la sua storia e i suoi sentimenti. Primariamente, “sono solo felice di poterlo ricordare. Punto. Non ho altro che bei ricordi”, afferma, chiudendo un capitolo di vita che continua a vivere nel cuore degli appassionati di sport e della storia della boxe.