Cessate il fuoco in Libano imminente | Ma i bambini sono le vere vittime?

Libano: speranze per un cessate il fuoco di sessanta giorni, ma i bambini pagano il prezzo della guerra

Il governo libanese nutre ottimismo riguardo a un possibile cessate il fuoco di sessanta giorni, dichiarato dal ministro uscente Najib Mikati. In un’intervista all’emittente Al Jadeed, Mikati ha indicato che un accordo potrebbe essere raggiunto "prima del 5 novembre", coincidente con l’Election day negli Stati Uniti. La situazione si fa sempre più drammatica mentre la guerra continua a falcidiare, con oltre 45.000 vittime dall’inizio delle ostilità.

L’approccio diplomatico è in atto, con una delegazione americana, composta da Amos Hochstein e Brett McGurk, giunta in Israele per discutere i termini di una possibile "soluzione politica" per porre fine al conflitto nei confronti di Hezbollah in Libano e di Hamas nella Striscia di Gaza. La bozza di accordo si fonderebbe sull’applicazione della risoluzione 1701 del 2006, che prevede il disarmo dell’ala militare di Hezbollah e l’esclusivo operato dell’esercito libanese e della missione Unifil.

Nonostante i segnali positivi, ci sono notevoli preoccupazioni riguardo l’efficacia dell’esercito libanese nel sostituire Hezbollah. Risorse e armamenti scarseggiano, mentre sono già state documentate aggressioni ai caschi blu di Unifil. La posizione del governo israeliano sembra divisa, con figure di spicco che supportano la fine del conflitto, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu preferirebbe mantenere una postura militare attiva.

Tuttavia, la situazione umanitaria continua a deteriorarsi drasticamente, con l’UNICEF che lancia l’allarme sulla condizione dei bambini in Libano. Dall’inizio del conflitto nel ottobre 2023, sono stati uccisi 166 bambini e almeno 1.168 hanno subito ferite. La direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell, ha evidenziato come migliaia di minori stiano sviluppando seri problemi emotivi e comportamentali. Molti sono afflitti da disturbi del sonno, incubi e ansia, segni di un trauma profondo causato dalla violenza incessante.

La guerra in corso non colpisce solo le strutture fisiche, ma distrugge anche le fondamenta della sicurezza e della stabilità necessarie per il benessere dei bambini. L’assenza di un ambiente scolastico e di spazi per giocare, apprendere e guarire lascia i più giovani vulnerabili e in balia del caos.

Mentre il governo libanese spera in un cauto ottimismo e la comunità internazionale si mobilita, non possiamo dimenticare il prezzo inestimabile che la guerra fa pagare ai più innocenti. Il futuro del Libano e dei suoi bambini appare incerto, ma le speranze di un cessate il fuoco sono più vive che mai.