Alluvioni in Spagna: la testimonianza di uno studente Erasmus in prima linea per aiutare le vittime
ROMA – Una testimonianza diretta e coinvolgente arriva da Gianluca Mancini, un giovane studente romano di 24 anni, attualmente a Valencia per il programma Erasmus. In una videochiamata con l’agenzia Dire, Mancini racconta la drammatica situazione in cui si trova, descrivendo un paesaggio devastato da alluvioni senza precedenti.
“Siamo a Paiporta, a tre chilometri da Valencia. La situazione è disastrosa: le strade sono invase da due metri di fango”, afferma Mancini, mentre con il suo smartphone mostra la devastazione che lo circonda. “La gente che è riuscita a uscire dalle proprie case ora sta andando a Valencia a comprare acqua e cibo, perché qui i negozi sono tutti distrutti e mancano luce, acqua e connessione internet”. La sua testimonianza sottolinea l’urgenza della situazione, con un bilancio attuale di 95 morti e decine di dispersi.
Le inondazioni, causate da forti piogge in alcune zone della Spagna, hanno portato a una crisi umanitaria in cui i volontari, come Mancini, stanno cercando di rispondere alle necessità immediate delle persone colpite. “Ci siamo ritrovati in un punto comune e da lì abbiamo iniziato a spalare il fango,” racconta il giovane, sottolineando l’impegno collettivo degli studenti universitari per portare soccorso.
Il disastro ecologico ha costretto la popolazione a fare i conti con una mancanza critica di risorse. Mancini aggiunge che i volontari si sono messi all’opera per liberare le strade e consegnare acqua e cibo a chi è rimasto bloccato nelle proprie case. “A chi è rimasto bloccato, portiamo cibo e acqua issando secchi dai balconi,” spiegano i ragazzi, che ricevono acclamazioni di gratitudine dalle persone affacciate alle finestre.
A dimostrazione della gravità della situazione, durante la videochiamata si intravedono “auto dell’Unità militare d’emergenza che portano cani per individuare i dispersi,” un chiaro indicativo del lavoro instancabile delle autorità per gestire l’emergenza. L’amico di Mancini, José De Fez, racconta le sue esperienze traumatiche e la difficoltà di comunicare a causa della connessione internet instabile.
“Una cosa del genere non si era mai vista,” afferma De Fez, che, come molti altri si affretta a cercare risorse per la sua famiglia e la propria attività . E mentre le strade di Paiporta diventano il palcoscenico della solidarietà , il maltempo sembra non volere concedere tregua. Mancini informa che un messaggio della protezione civile ha avvertito la popolazione di “non uscire di casa perché è prevista altra pioggia.”
In un contesto di incertezze e paura, giovani come Gianluca Mancini si ergono a simboli di speranza e resistenza. “La situazione non può migliorare con questo fango e questo disastro,” conclude Mancini, mentre si prepara a tornare al lavoro, valicando barriere umane e materiali per portare un po’ di conforto a chi sta affrontando una crisi senza precedenti.