Diagnosticata a Verona un caso di malaria autoctona: allerta sanitaria in Veneto
Verona, 7 novembre 2024 – Un caso di malaria autoctona è stato diagnosticato presso l’Azienda Ospedaliera di Verona, destando preoccupazione nella comunità e richiamando l’attenzione delle autorità sanitarie regionali. La comunicazione, fornita dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto, specifica che la persona colpita dalla malattia non presenta una storia recente di viaggi nei paesi dove la malaria è endemica, il che rende il caso particolarmente singolare.
La malaria, malattia infettiva trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita noto come Plasmodium, si manifesta con sintomi quali febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito e dolori muscolari. È importante chiarire che, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la malaria non si trasmette attraverso contatti diretti tra persone, ma esclusivamente tramite le zanzare infette e il sangue contaminato.
In Italia, la malaria è stata eradicata negli anni ‘70 grazie a campagne di bonifica ambientale e al controllo delle zanzare. Fino ad oggi, tutti i casi registrati in Veneto erano legati a persone che avevano contratto la malattia durante soggiorni all’estero. La recente diagnosi, quindi, ha spinto le autorità a prendere immediatamente provvedimenti.
Per far fronte alla situazione, la Regione Veneto ha avviato una serie di misure di sorveglianza, che includono approfondimenti epidemiologici sul caso, la cattura e analisi dei vettori locali, e misure preventive di disinfestazione nelle aree ritenute a rischio. Inoltre, è prevista anche una sorveglianza sanitaria per altri soggetti che potrebbero essere stati esposti al virus.
Le autorità consigliano alla popolazione di rimanere informata e di adottare precauzioni contro le punture di zanzara, specialmente in questa fase in cui si svolgono le indagini epidemiologiche. La tempestività nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per limitare eventuali complicazioni gravi.
Il caso di Verona rappresenta un campanello d’allarme che, sebbene sia raro in territorio italiano, non deve essere sottovalutato. La collaborazione tra le istituzioni sanitarie sarà cruciale per monitorare e gestire efficacemente la situazione, affinché la salute pubblica rimanga garantita.