Uno dei migranti in Albania torna in Italia: cosa nasconde davvero questa decisione? | Svelato il mistero delle procedure di accoglienza!

Uno degli 8 migranti trasferiti in Albania è già di ritorno in Italia

Roma – 8 Novembre 2024 – La situazione dei migranti trasferiti in Albania si complica, con il ritorno in Italia di uno dei otto individui coinvolti nel trasferimento coatto. A comunicarlo è il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI), che insieme a un gruppo di contatto parlamentare è attualmente nell’area per monitorare i trasferimenti e le condizioni dei migranti.

“Una delle otto persone è stata considerata vulnerabile e, alla luce di quanto comunicato dalle autorità, sarà tempestivamente trasferita in Italia.” Questa dichiarazione sottolinea le preoccupazioni riguardanti il trattamento riservato ai migranti e la necessità di attenersi a specifiche linee guida durante il processo di trasferimento.

Dopo un lungo viaggio di quattro giorni in mare, i migranti sono stati portati in Albania come parte di un protocollo firmato un anno fa. Il TAI è attivo in un’operazione di monitoraggio che include visite ai centri di accoglienza situati a Shëngjin e Gjadër. Questi siti sono stati scelti per verificare le procedure in atto, la disponibilità di difensori legali e l’informativa legale in lingua, nonché per valutare le vulnerabilità dei singoli migranti.

“Nel primo giorno di missione il gruppo ha svolto attività di monitoraggio presso la struttura di Shëngjin.” Qui, i membri del TAI hanno potuto osservare le procedure di identificazione e screening. Tuttavia, l’ingresso dei mediatori che accompagnavano i deputati è stata negata, sollevando interrogativi sulle modalità di accesso e di monitoraggio da parte di terzi.

All’interno del centro, sono stati individuati cinque migranti provenienti dal Bangladesh e tre dall’Egitto, tutti richiedenti asilo. “Hanno presentato domanda di asilo e compilato il modulo ‘C3’, funzionale all’audizione in commissione.” Questo passaggio evidenzia l’interesse dei migranti a regolarizzare la loro posizione in un contesto in cui le modalità di accoglienza sono oggetto di scrutinio.

I restanti sette migranti sono destinati a essere trasferiti al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Gjadër, dove saranno trattenuti in base alla loro provenienza da paesi ritenuti “sicuri” dal governo albanese. Il monitoraggio da parte del TAI continuerà per assicurare che venga rispettato il trattamento adeguato per tutti i migranti coinvolti.

Questa situazione getta nuova luce sulle politiche europee di gestione delle migrazioni e sulla protezione dei più vulnerabili, attingendo sia alle preoccupazioni umanitarie sia alle necessità di un efficace sistema di asilo. L’operato del TAI e delle autorità competenti sarà cruciale per garantire che i diritti dei migranti non vengano compromessi durante il processo di accoglienza e trasferimento.