Al via la COP29: Legambiente lancia un appello per la giustizia climatica
Inizia domani a Baku, in Azerbaijan, la COP29, una delle conferenze più attese e cruciali in tema di cambiamento climatico. Il summit, che si svolgerà dall’11 al 22 novembre, affronterà temi fondamentali come la finanza climatica post-2025 e il drastico abbattimento delle emissioni. Mentre il mondo si confronta con una crisi climatica sempre più drammatica, Legambiente lancia un forte appello alle istituzioni mondiali: "Vogliamo giustizia climatica. Ora".
In molte città italiane, da Roma a Milano, decine di attivisti di Legambiente si sono mobilitati questo week-end, facendo sentire la loro voce attraverso un video che ritrae azioni simboliche e manifestazioni dedicate al clima. "A Baku sarà fondamentale arrivare ad un accordo finanziario ambizioso", ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. La missione è chiara: garantire risorse finanziarie ai Paesi più vulnerabili, affinché possano affrontare le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici.
I dati parlano chiaro: secondo uno studio di Copernicus, l’Europa si sta riscaldando quasi il doppio rispetto alla media globale, rendendo urgente un intervento concreto e coordinato. "L’Europa deve porsi come obiettivo la riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 65% entro il 2030 e dell’82% per il 2035", ha aggiunto Zampetti, sottolineando l’importanza della transizione verso l’energia rinnovabile.
Mauro Albrizio, responsabile dell’ufficio europeo di Legambiente e rappresentante dell’associazione al summit, ha evidenziato le sfide legate all’azione climatica degli Stati Uniti, con la nuova amministrazione Trump e la sua prevedibile inazione climatica. "Non possiamo ignorare la realtà: tutti i governi devono affrontare la crisi climatica", ha avvertito Albrizio, invitando a politiche più incisive e proattive.
La richiesta di supporto economico per i Paesi in via di sviluppo rimane uno dei punti cardine della discussione. Legambiente invita i Paesi industrializzati a mantenere la promessa di garantire almeno 100 miliardi di dollari l’anno per il periodo 2020-2025, con l’obiettivo di raddoppiare i contributi per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Un impegno necessario per garantire un futuro sostenibile e resiliente.
Inoltre, la mobilitazione per il clima non si esaurirà con il summit. Il 16 novembre si terrà a Roma il Climate Pride, una manifestazione che riunirà diverse realtà ecologiste e sociali per chiedere un cambiamento radicale nella lotta contro il cambiamento climatico. L’evento si svolgerà a Piazza Vittorio ed è destinato a mobilitare attivisti da tutta Italia.
Con l’avvio della COP29, l’ombra della crisi climatica si fa sempre più presente. La speranza è che dalla capitale dell’Azerbaijan possa giungere un segnale forte e chiaro, in grado di risvegliare le coscienze e stimolare azioni concrete per un futuro migliore.